05_06_2012 | BILANCIO, IN COMMISSIONE GIUNTA AL TAPPETO. QUATTRO DELLA MAGGIORANZA ABBANDONANO L’AULA E L’OPPOSIZIONE CHIEDE IL RINVIO DEL VOTO

Martedì, 05 Giugno 2012

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BILANCIO, IN COMMISSIONE GIUNTA AL TAPPETO. QUATTRO DELLA MAGGIORANZA ABBANDONANO L’AULA E L’OPPOSIZIONE CHIEDE IL RINVIO DEL VOTO


Bilancio: la notte porta consiglio, si dice. Di fatto, non c’è la maggioranza in Commissione. Rinviata nuovamente la votazione su imu, irpef e tassa di soggiorno. Dai banchi dell’opposizione dicono grazie. Grazie ai consiglieri di maggioranza. Grazie a chi a un certo punto ha preso e se ne è andato via, Marco Agosta, Giovanni Pironi, Samuele Zerbini (presidente della commissione Bilancio), Bertino Astolfi. Agosta lo ha fatto anche ieri sera durante una riunione convocata dal sindaco, sempre più in difficoltà, per sondare gli umori in maggioranza. A onor del vero anche Zerbini ha disertato la riunione di ieri, come Astolfi e Brunori.


Una riunione affinché la giunta potesse dormire tranquilla, ieri notte. Affinché oggi filasse tutto liscio. Si votasse in favore dell’istituzione di imu con relativo regolamento, della definizione delle aliquote e delle detrazioni, oltre che per abolizione di imposta di scopo, regolamento e conferma aliquota irpef, tassa di soggiorno e regolamento. E ieri sera, dopo il ritiro degli emendamenti su irpef (Pazzaglia) e tassa di soggiorno (Agosta, Morolli), la crisi in maggioranza sembrava essere rientrata. Alle 10, quando la riunione di maggioranza è stata chiusa, sembravano tutti d’accordo. E invece no. Questa mattina le cose sono andate diversamente. La notte porta consiglio, si dice.


I tempi stringono, il Bilancio va approvato entro fine mese, pena il commissariamento (anche se per il regolamento imu c’è tempo fino a settembre). E allora, adesso cosa succede? “Siamo riusciti a far rinviare la commissione – spiega Giuliana Moretti, Pdl – perché rispetto agli emendamenti presentati, assolutamente ragionevoli, nella direzione di rendere più equa l’imu considerando le diverse condizioni dei cittadini (i diversi tipi di difficoltà che si incontrano oggi, mutui accesi, perdita del lavoro, ecc.), anche i consiglieri di maggioranza hanno mantenuto l’apertura dimostrata la settimana scorsa. Apertura che, al contrario, non c’è stata da parte della giunta, una giunta che evidentemente non ha considerato minimamente l’opinione dei consiglieri”.


E’ accaduto così, che la minoranza consiliare questa mattina si è ritrovata ad essere maggioranza, una condizione “surreale”.
“Abbiamo scelto di non votare. Abbiamo, invece, presentato anche altri emendamenti sulle detrazioni, sul comodato d’uso ai figli, perché di fatto dovendo approvare il regolamento entro settembre secondo noi è meglio davvero contemplare tutte le situazioni che hanno diritto a detrazioni. Se poi non dovessero esserci i soldi si fa sempre in tempo ad apportare le modifiche necessarie. Mentre esponevamo le nostre ragioni ci siamo accorti che la giunta (nel caso Gian Luca Brasini, ndr) era chiusa. Poi Agosta se ne è andato. Dopo di lui anche gli altri e noi siamo stati nelle condizioni di chiedere il rinvio”. Questo significa che prima di votare in Consiglio il Bilancio bisognerà convocare una ulteriore commissione.


E adesso che la spaccatura in maggioranza si è palesata nella sua reale evidenza, su un tema fondamentale, cosa farà la giunta? Sembra che qualcuno abbia chiesto al sindaco di mollare (non l’imu, la poltrona quella sì).
In soccorso del primo cittadino è invece presto arrivato il segretario provinciale del Pd, Emma Petitti. “Gravissimo e irresponsabile” quanto accaduto in commissione, dice. Soprattutto dopo che la “lunga riunione di maggioranza di ieri si era conclusa con la condivisione del percorso e delle priorità costruite in questi mesi dal Pd insieme a sindaco e giunta, e approfondite positivamente con l'assemblea comunale e tutti i circoli”.


Secondo il segretario la scelta dei quattro di abbandonare la seduta sarebbe “del tutto inspiegabile”, “un metodo che appartiene al passato della politica italiana e riminese che il Pd non ha nessuna intenzione di assecondare e comprendere”.
Emma Petitti chiama alla responsabilità i suoi cui chiede “un chiarimento per evitare che anche in futuro si possano ripetere analoghe situazioni che non sarebbero comprese e tanto meno tollerate dai cittadini e dagli elettori di centro sinistra. L'obiettivo resta l'approvazione nei tempi previsti di questo bilancio, base del governo e della coesione sociale della città”.


Tra poco l’inno nazionale darà il la al Consiglio per la presentazione del Bilancio senza voti. C’è da procurarsi un posto in prima fila. Zerbini (dice che ci sarà) intanto da parte sua ha già convocato la prossima commissione: giovedì alle 17,30. “Gli animi si sono scaldati – dice –, ma il dibattito in fase di Bilancio è normale – sottolinea – così come il fatto che possano verificarsi momenti di tensione”.